Personaggio di fantasia: la registrazione come marchio non sempre conferisce un’esclusiva
La registrazione di un personaggio di fantasia come marchio non preclude lo svolgimento di attività di merchandising da parte di altri soggetti che non vantano diritti di sfruttamento sul marchio.
È quanto ha stabilito, con una recente sentenza, il Tribunale di Bari nel caso Betty Boop, argomentando che quando il personaggio di fantasia è caduto in pubblico dominio, essendo scaduti i diritti d’autore, i diritti di sfruttamento del relativo marchio non possono coprire il personaggio di fantasia in quanto tale, ma solo una sua specifica rappresentazione grafica. Il marchio, cioè, copre solo l’immagine registrata e solo nelle sue parti distintive, che aggiungono elementi grafici ulteriori.