D.L. 24/2019: introdotto il “marchio storico” a tutela del Made in Italy
Con l’art 31 del D.L. 30/04/2019 n. 24 (c.d. Decreto Crescita), sono state apportate una serie di importanti modifiche al Codice di Proprietà Industriale volte a garantire una tutela più effettiva dei marchi di eccellenza nel Made in Italy.
Il nuovo art 11-bis CPI definisce i “marchi storici o di interesse nazionale” quali “marchi d’impresa registrati per almeno cinquant’anni o per i quali sia davvero possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquant’anni, utilizzati per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale”. Viene inoltre stabilito che i titolari o i licenziatari esclusivi di tali marchi possano richiederne l’iscrizione nel “Registro dei marchi storici di interesse nazionale” che sarà costituito presso l’Ufficio Italiano Brevetti Marchi.
A fronte di tale iscrizione, il titolare del marchio sarà tenuto ad uno stringente obbligo di informativa (pena sanzioni fino a Euro 50.000) nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico, laddove sia interessato a cessare l’attività di impresa o alla relativa delocalizzazione (ad esempio, informazioni sui “motivi economici finanziari o tecnici del progetto di chiusura e delocalizzazione”, “azioni tese a ridurre gli impatti occupazionali” e a “trovare un acquirente”). A seguito di tale informativa, il MISE potrà avviare uno specifico procedimento volto ad individuare gli interventi più adatti a salvaguardare i livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività produttiva a livello nazionale, utilizzando le risorse del “Fondo per la tutela dei marchi storici di livello nazionale” appositamente costituito.
Da ultimo, le imprese titolari di Marchi storici di interesse nazionale iscritte nel suddetto Registro Speciale potranno utilizzare un “logo” appositamente creato a fini commerciali e promozionali.
di Nicola Berardi e Edoardo Schiesari