Processo civile, l’accelerazione della riforma non convince
Semplificazione, speditezza e razionalizzazione di ciascun grado di giudizio, incentivando la digitalizzazione e promuovendo principi quali chiarezza e sinteticità degli atti processuali e dei provvedimenti del giudice, nonché la collaborazione tra le parti. Sono alcune delle novità previste della «Riforma sul processo civile», entrata in vigore con la legge di bilancio 2023 e che viene così anticipata al 1° marzo. «La decisione del Governo ha destato sconcerto, posto che riforme strutturali, come è quella del processo civile, necessitano di un periodo transitorio adeguato, così da consentire a tutti gli operatori di metabolizzare le nuove disposizioni», spiega Sara Biglieri, partner di Dentons. «Venendo alle principali novità, si segnala il tentativo di valorizzare il rito semplificato (ex sommario) che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe diventare il rito più utilizzato, trovando invece applicazione il rito ordinario solo per le cause di particolare complessità.