Approvato lo Stop-the-Clock (STC) del pacchetto Omnibus: alleggeriti gli adempimenti normativi per la sostenibilità

In una mossa significativa per la rendicontazione sulla sostenibilità aziendale, il Parlamento Europeo ha ufficialmente adottato la proposta Omnibus Stop-the-Clock (STC) per la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) e la Direttiva sulla due diligence di sostenibilità aziendale (CSDDD). Questa decisione fornisce alle imprese la tanto necessaria chiarezza sui termini di conformità.
Quali sono le principali modifiche introdotte dallo STC?
CSRD: rinvio di due anni per le grandi aziende
- L’obbligo per le grandi aziende dell’UE di preparare rendicontazioni sulla sostenibilità per gli esercizi finanziari a partire dal 2025 è stato posticipato di due anni. Il primo obbligo scatterà ora per gli esercizi finanziari a partire dal 2027.
- Nessun rinvio immediato per gli Enti di Interesse Pubblico (“Public Interest Entities” o PIE), che dovranno rispettare i termini per la rendicontazione del fiscal year 2024.
- Lo STC non modifica le soglie di applicazione attuali, in quanto tali modifiche sono previste in una proposta separata.
CSDDD: ritardo di un anno per le aziende più grandi
- Gli Stati membri hanno ora tempo fino a luglio 2027 (invece di luglio 2026) per recepire la CSDDD nella legislazione nazionale.
- Gli obblighi per le aziende più grandi (gruppi UE con oltre 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato globale, o gruppi non UE con 1,5 miliardi di euro di fatturato nell’UE) entreranno in vigore da luglio 2028, con un anno di ritardo.
- Gli obblighi di rendicontazione per queste aziende inizieranno ora dall’FY 2029, anziché dall’FY 2028.
- Gli obblighi per le grandi aziende (gruppi UE con oltre 3.000 dipendenti e 900 milioni di euro di fatturato globale, o gruppi non UE con 900 milioni di euro di fatturato nell’UE) rimangono invariati, con obblighi sostanziali da luglio 2028 e rendicontazione da FY 2029.
- Per le aziende più piccole in ambito (gruppi UE con oltre 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato globale, o gruppi non UE con 450 milioni di euro di fatturato nell’UE), gli obblighi sostanziali inizieranno comunque a luglio 2029, ma la loro rendicontazione è posticipata di un anno, all’FY 2030.
Ampio sostegno politico, ma sfide future
La proposta STC ha ricevuto un ampio sostegno nel Parlamento Europeo, nonostante permangano divergenze tra i principali gruppi politici. Un compromesso dell’ultimo minuto ha garantito il via libera alla misura, con i partiti di centro che si sono impegnati a collaborare nelle future fasi negoziali.
Anche il Consiglio Europeo ha approvato il pacchetto, nonostante alcuni Stati membri abbiano chiesto ulteriori modifiche, come un ritardo di due anni per la CSDDD e l’inclusione dei PIE nel rinvio della CSRD. Per evitare prolungate incertezze, le istituzioni UE hanno accelerato il processo di approvazione con una procedura d’urgenza, segnale dell’importanza della questione.
Cosa significa per le aziende?
Con l’adozione dello STC, le aziende hanno ora maggiore certezza sui loro obblighi di rendicontazione della sostenibilità. La proposta dovrebbe essere formalmente approvata e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE entro maggio/giugno 2025, lasciando agli Stati membri tempo fino a dicembre 2025 per recepire le nuove regole.
Tuttavia, permangono alcune incertezze chiave:
- I PIE (Public Interest Entities) dovranno comunque rispettare i termini del 2024 – nessuna modifica è stata apportata alle grandi aziende di interesse pubblico già soggette alla rendicontazione.
- Recepimento incoerente tra gli Stati membri – alcuni paesi, come Germania e Paesi Bassi, non hanno ancora recepito la CSRD. Se continueranno a non farlo, la Commissione Europea potrebbe avviare procedure di infrazione.
- Possibile applicazione disomogenea – sebbene nessuno Stato membro abbia apertamente contestato il rinvio dello STC, esiste ancora il rischio che alcuni non lo implementino in tempo, creando discrepanze normative per le aziende.
- Aggiornamenti agli ESRS – la Commissione Europea ha chiesto a EFRAG di fornire chiarimenti sugli Standard Europei di Rendicontazione della Sostenibilità (ESRS) aggiornati, con una scadenza provvisoria del 31 ottobre 2025 per il parere tecnico.
Next step
Con il completamento dei negoziati sullo STC, i legislatori UE si concentreranno ora sulle modifiche sostanziali incluse nel pacchetto di semplificazione Omnibus. Un primo compromesso potrebbe emergere nel Consiglio entro metà aprile 2025, ma si prevede che le trattative saranno complesse e lunghe a causa delle tensioni politiche nel Parlamento Europeo.
Sebbene l’approvazione rapida dello STC offra un sollievo alle aziende, il quadro normativo rimane incerto. Le imprese dovranno monitorare attentamente gli sviluppi per garantire la conformità al quadro di sostenibilità dell’UE in continua evoluzione.