Con la legge di bilancio arrivano le “imprese culturali e creative”
Dopo un percorso iniziato nel 2015, con la legge di bilancio (legge 27 dicembre 2017 nr. 205) vengono ora introdotte nel nostro ordinamento le “imprese culturali e creative”, una qualifica riservata alle imprese che hanno quale oggetto sociale l’ideazione, la creazione, la produzione, lo sviluppo, la diffusione, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione o la gestione di prodotti culturali, intesi quali beni, servizi e opere dell’ingegno inerenti alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, alle arti applicate, allo spettacolo dal vivo, alla cinematografia e all’audiovisivo, agli archivi, alle biblioteche e ai musei nonché al patrimonio culturale e ai processi di innovazione ad esso collegati.
A tali imprese viene inoltre riconosciuto un credito di imposta – nel limite di 500.000 euro per l’anno 2018 e di un milione di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, fino ad esaurimento delle risorse disponibili – nella misura del 30 per cento dei costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione e promozione dei propri prodotti e servizi. Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, spetta ora il compito di disciplinare la procedura per il riconoscimento di questa nuova qualifica.