Il know-how non è elemento essenziale del contratto di franchising
Con ordinanza n. 11256 del 10 maggio 2018 la Corte di Cassazione, discostandosi dalla tesi prevalente in dottrina, ha affermato che il know-how non è un elemento indefettibile del contratto di affiliazione commerciale.
La decisione ha origine da un contenzioso nel quale era stata in discussione anche la qualificazione contrattuale, a metà tra un affitto di azienda ed un franchising. Accertato con efficacia di giudicato che si trattava di contratto di affiliazione commerciale, la Corte di Cassazione ha interpretato il disposto normativo affermando che il contratto “non deve riguardare cumulativamente tutti gli aspetti regolati dalla norma, solo rilevando la concessione all’affiliato della disponibilità di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale – ossia, la sperimentata formula commerciale, che può concernere uno o più profili elencati dalla norma stessa – nell’ottica dell’inserimento dell’impresa dello stesso affiliato in una articolata rete territoriale riferibile all’affiliante e composta da una pluralità di altri affiliati, con lo scopo di commercializzare determinati beni o servizi. Sussistendo tale insieme, ben può quindi configurarsi un contratto di franchising privo della clausola concernente la trasmissione del know-how dal franchisor al franchisee”.