La dichiarazione congiunta Unione Europea – Cina del 9 aprile 2019
Il 9 aprile scorso, il Presidente della Consiglio Europeo Donald Tusk ed il Presidente della Commissione Europea Jean-Clead JUncker, da un lato e ed il Premier cinese Li Keqiang, dall’altro lato, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in merito al 21° summit EU-Cina che si è tenuto Bruxelles.
Considerate le polemiche suscitate dal Memorandum of Understanding, recentemente firmato dal governo italiano con quello cinese, vale la pena leggere i contenuto della dichiarazione EU-Cina che, nel preambolo, riafferma con forza la “Comprehensive Strategic Partnership” e la volontà comune di lavorare per la pace, la prosperità e lo sviluppo sostenibile, in un contesto multilaterale e nel rispetto delle leggi e dei principi di diritto internazionale e delle Nazioni Unite.
In particolare, l’Unione Europea riafferma la volontà di avere una politica unitaria nei confronti della Cina.
Per quanto riguarda le relazioni bilaterali, vi è l’impegno reciproco ad implementare un’agenda strategica comune di cooperazione per il 2020, attraverso iniziative di “High-Level Strategic Dialogue”.
Le relazioni economiche dovranno essere improntate all’apertura, alla non discriminazione, alla competizione in buona fede, alla trasparenza al fine di ottenere benefici per entrambe le parti. Questi obiettivi si dovranno sostanziare nel migliorare le aperture dei mercati e l’eliminazione di elementi discriminatori e di vincoli all’ingresso di investitori stranieri. Dovranno essere stabiliti strumenti di controllo costante dello sviluppo delle negoziazioni in tal senso. Vi è l’impegno ad organizzare in tempi brevi incontri operativi e piani d’azione.
Nel settore agro-alimentare, le parti promuoveranno gli scambi commerciali, nel rispetto degli standard internazionali sanitari, anche nell’ambito del WOAH (World Organisation for Animal Health) rispettando il principio del c.d. zoning agroalimentare.
L’Unione Europea intende supportare la Cina nel ottenere più velocemente l’adesione al WTO Procurement Agreement, relativo agli appalti pubblici.
Le Parti sottolineano l’importanza di aderire agli standard internazionali in materia di proprietà intellettuale e di collaborare per contrastare la contraffazione e la violazione di segreti industriali, attraverso strumenti giuridici affidabili.
In merito alla denominazione di origine controllata dei prodotti, l’auspicio è quello di poter concludere nel corso del 2019 le negoziazioni già in corso, con un focus particolare per quanto riguarda il settore del vino e degli alcolici.
Si auspica l’imminente firma di un accordo EU-Cina sulla sicurezza nell’aviazione civile e l’apertura di un confronto in merito al settore energetico con l’istituzione della “EU-China Energy Cooperation Platform”. Sarà istituito un tavolo di confronto anche in tema di mobilità e migrazione per la finalizzazione di accordi sui permessi di ingresso e soggiorno e per contrastare l’immigrazione illegale.
Vi è un richiamo espresso al carattere universale dei diritti umani ed alla volontà reciproca di continuare i dialogo in corso ad ogni livello ed in seno alle Nazioni Unite.
Si darà corpo alle negoziazioni in corso nel settore della cyber-security, dello sviluppo delle reti 5G con l’auspicio di una collaborazione tecnologica a beneficio di entrambe le parti.
Un capitolo della dichiarazione è dedicato specificamente alle sfide globali, con il riconoscimento del ruolo e della responsabilità che l’Unione Europea e la Cina devono assumere nel contesto dell’economia mondiale e nel WTO. Saranno rafforzate le forme di dialogo e cooperazione ed il sostegno della riforma del sistema di risoluzione delle dispute commerciali internazionali della “United Nations Commissions on International Trade law”.
Si riconosce l’importanza ed il ruolo del G20 quale luogo privilegiato per il confronto internazionale per la cooperazione economica e finanziaria ed il libero mercato. E’ previsa una re-definizione delle quote deFondo Monetario Internazionale.
Un lungo passaggio riguarda la sfida contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento del pianeta, rispetto ai quali entrambe le parti dichiarano la volontà di porre in esser il massimo sforzo possibile.
Infine, per quanto riguarda le politiche di sicurezza internazionale, è confermata la reciproca intenzione a contribuire alla pace ed alla stabilità nel mondo ed al rispetto delle leggi internazionali. Vi è un richiamo specifico ad alcune aree di conflitto: Iraq, Iran, Corea, Afghanistan, Venezuela, Ucraina, Myanmar e Mar della Cina; con l’ovvio richiamo alla massima collaborazione e dialogo per individuare soluzioni politiche pacifiche e democratiche.
Anche in questo caso, si tratta di un lungo elenco di obiettivi molto ambiziosi e generici, con l’auspicio da parte di tutti che vi sia la capacità di darvi qualche forma di concretezza.