Lorenzo Lamberti nel team multidisciplinare per la riqualificazione delle Ex Aree Fiat di Torino.
TNE, Torino Nuova Economia, è la società a partecipazione pubblica, proprietaria delle aree dismesse da Fiat nel 2005: 300mila metri quadri di capannoni, edifici e terreni da gestire in ottica di sviluppo nel quartiere di Mirafiori. DI queste aree nel maggio 2015 TNE lancia un Concorso Internazionale di Idee che invita professionisti e gruppi multidisciplinari a presentare proposte innovative, sostenibili ed economicamente attraenti, per un nuovo utilizzo di una porzione, dove un tempo era attiva un’ampia base logistica di FIAT. Le linee guida di questa call vengono dettate da un processo di partecipazione attiva della cittadinanza, che attraverso interviste e presenza alle iniziative proposte, ricostruisce un quadro delle opportunità e delle esigenze del territorio.
Il bando individua otto progetti, di altrettanti raggruppamenti, che definiscono un panorama di proposte e idee sulle quali impostare le successive fasi di analisi e approfondimento.
Questi vengono chiamati, così come previsto dal bando del contest, a partecipare ad una gara con procedura negoziata senza bando, per l’affidamento dello Studio di Fattibilità riguardante l’utilizzo temporaneo del Capannone ex DAI, Mirafiori, Torino, che vede come vincitore l’arch. Mario Cipriano, già selezionato tra gli otto finalisti, e che riunisce intorno a se, in un raggruppamento multidisciplinare, importanti professionisti del panorama italiano ed internazionale, quali lo Studio Baietto Battiato Bianco architetti associati, Box Architetti Associati, Officinemultiplo srl, l’arch. Noemi Gallo, il dott. Paolo Verri, il dott. Luca Berardo, Quesite srl e l’avv. Lorenzo Lamberti di Replegal. Contemporaneamente a tale studio le aree hanno iniziato a vivere spontaneamente, con il sostegno di TNE e di diversi attori locali, aggregando eventi di vario tipo, che in pochi mesi hanno già portato oltre 70mila persone in un luogo considerato fino a poco tempo fa senza speranza e semplicemente ‘abbandonato’.