Milano Cortina 2026 e ATP Finals Torino: pronto il decreto legge a tutela dei segni distintivi
A poco meno di un mese dall’approvazione dello schema di ddl per il contrasto dell’ambush marketing, il Consiglio dei Ministri ha diramato la bozza di provvedimento recante misure per “l’organizzazione e lo svolgimento dei XXV Giochi Olimpici Invernali e dei XIV Giochi Paralimpici Invernali ‘Milano Cortina 2026’ e per l’organizzazione e lo svolgimento delle ‘Finali ATP Torino 2021-2025’”.
Oltre alle previsioni relative alla costituzione dei comitati organizzatori e degli enti collegati, il documento contiene alcune disposizioni a tutela dei segni distintivi.
In particolare, l’art. 9 ricomprende tra le proprietà olimpiche “il simbolo olimpico, la bandiera, il motto, gli emblemi, l’inno, le espressioni identificative dei Giochi, le designazioni, le fiamme” e stabilisce che l’uso delle stesse è riservato esclusivamente al CIO ed agli enti organizzatori. Inoltre, viene introdotto un impedimento assoluto – valido sino al 31/12/2026 – alla registrazione come marchio del simbolo olimpico nonché degli altri segni che contengano “riferimenti diretti comunque a richiamare il simbolo olimpico, i Giochi olimpici e i relativi eventi o che, per le loro caratteristiche oggettive, possano indicare un collegamento con l’organizzazione o lo svolgimento delle manifestazioni olimpiche”.
Disposizioni analoghe sono previste per i Giochi Paralimpici.
Il provvedimento non introdurrebbe, invece, tutele speciali per i segni distintivi connessi alle ATP Finals che si terranno a Torino nel quinquennio 2021-2025.
Tuttavia, la bozza si preoccupa di ribadire il divieto di svolgimento di attività di pubblicizzazione parassitaria (riprendendo in maniera più sintetica la descrizione delle fattispecie di ambush marketing di cui al provvedimento del 13/01/2020), confermando implicitamente – forse in maniera superflua – che Olimpiadi, Paralimpiadi e ATP Finals rientrano a pieno titolo nel novero degli “eventi sportivi o fieristici di rilevanza nazionale o internazionale”. Il razionale di tale ripetizione risiede probabilmente nella natura del provvedimento: se il ddl sull’ambush marketing (non ancora calendarizzato) rischia di non diventare legge in tempo a causa delle lungaggini del processo parlamentare, lo schema in commento è destinato a confluire in un decreto legge in ragione delle esigenze straordinarie e urgenti che giustificano la sua emanazione.
In ogni caso, gli interventi normativi avviati dal Governo nel 2020 sono sintomo di un’apprezzabile crescita di sensibilità pubblica per la tutela del patrimonio immateriale e dei diritti di proprietà intellettuale.