Protezione dei dati personali e trasparenza amministrativa: la Cassazione ne ridefinisce i confini
Con sentenza n. 20615/2016, la Corte di Cassazione si è pronunciata in relazione al controverso rapporto tra la protezione dei dati personali e la tutela della trasparenza amministrativa. In tale pronuncia – in cui la Suprema Corte ha ritenuto lecito il trattamento dei dati personali di 3 cittadini effettuato dal Comune di Marsala mediante pubblicazione online di alcune delibere – tale autorità ha, dapprima, precisato che la diffusione di dati personali è lecita se prevista da una norma di legge o da un regolamento e, successivamente, ritenuto che la mera indicazione del nome e del cognome degli interessati non rende tali soggetti “identificabili”, ai sensi dell’art. 4 del Codice Privacy, ove non associata ad altri elementi identificativi degli stessi (quali data e luogo di nascita, residenza ecc.) e seguita da apposite operazioni di ricerca. Per la Corte di Cassazione, inoltre, il dato personale relativo ad un infortunio non è informazione idonea a rivelare lo stato di salute dell’interessato e non rientra, pertanto, nella definizione di dato sensibile di cui al Codice Privacy.