Responsabilità per riciclaggio del professionista
Con sentenza depositata il 18 aprile 2018, la Corte Suprema si pronuncia sulla responsabilità penale del professionista che aveva contribuito, con un complesso di operazioni societarie e finanziarie, a riciclare somme di denaro di provenienza da illeciti tributari.
Con l’introduzione del delitto di autoriciclaggio nel 2015, è stato ampiamente dibattuto in dottrina il concorso del professionista in questa nuova fattispecie: la Cassazione stabilisce che la sopravvenuta incriminazione dell’autoriciclaggio, non incide sulla responsabilità del professionista che continua a rispondere del reato di riciclaggio se con la sua condotta non partecipa al reato presupposto di natura tributaria ma si limita a svolgere attività di compartecipazione volte a trasferire o sostituire beni di provenienza illecita, con conseguenze sanzionatorie più pesanti.
Il reato di autoriciclaggio, pertanto, si applica solo al soggetto che abbia commesso o concorso a commettere il delitto presupposto e non anche terzi non coinvolti nella commissione dello stesso.