Riforma terzo settore: in arrivo l’autorizzazione dell’UE alle Agevolazioni?

Un altro passo avanti, nel lungo percorso di attuazione della Riforma del Terzo settore.
Come noto alcune delle disposizioni contenute nel D.lgs. 117/17 e nel D.lgs. 112, non sono ancora applicabili in quanto soggette ad una specifica autorizzazione da parte della Commissione Europea.
Si tratta di disposizioni che hanno ad oggetto il regime fiscale applicabile agli Enti del Terzo settore ed alle imprese sociali, con riferimento – ad esempio – all’applicazione dei nuovi criteri relativi alla “commercialità” delle attività poste in essere dagli enti, al regime forfettario introdotto dal Codice del Terzo settore – o ancora – alla possibilità per le imprese sociali di godere dell’esenzione dall’imposta sui redditi previsti dall’articolo 18 del decreto.
Al riguardo, nei giorni scorsi si è avuta notizia dell’invio da parte della Commissione Europea al governo italiano di una comfort letter, che sembrerebbe preludere ad un ok definitivo e che conferma la compatibilità delle agevolazioni introdotte dalla riforma, con le norme in materia di aiuti di stato.
Qualora, dunque, l’autorizzazione fosse effettivamente rilasciata entro la fine di quest’anno tutte le menzionate misure agevolative potrebbero essere applicate a far data dal 1° gennaio 2026.
Da segnalare, come con riferimento – invece – agli incentivi previsti per gli investimenti nel capitale delle imprese sociali ed alla disciplina dei nuovi titoli di solidarietà, la Commissione ha rappresentato la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti.
Di certo, si porrà finalmente fine all’incertezza che fino ad oggi ha caratterizzato il futuro delle Onlus, in quanto – sempre dal 1° gennaio 2026 – non esisterà più l’anagrafe unica; in conseguenza di ciò gli enti iscritti avranno 90 giorni di tempo per valutare se acquisire la qualifica ETS o di impresa sociale, pena la perdita della qualifica ed il conseguente obbligo di devoluzione del proprio patrimonio.