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R&P Legal ospita la mostra “né terra né cielo” di Armando Fettolini, per festeggiare i primi 5 anni d...

R&P Legal celebra il suo primo lustro di sodalizio con il mondo dell’arte ospitando, nella sede di Milano, la mostra “Né terra né cielo” del pittore Armando Fettolini, il primo artista ad aver esposto le sue opere negli spazi dello studio legale, cinque anni fa.

La mostra, che prenderà il via il prossimo mercoledì 7 febbraio, proseguirà fino al 5 maggio 2018, presso la sede di R&P Legal in Piazzale Luigi Cadorna, 4.

Un’idea nata come un gioco, un “esperimento”, che si è trasformato in una consolidata tradizione, che ha coinvolto anche le altre sedi dello studio, rendendo le mostre di R&P Legal e le loro inaugurazioni eventi attesi e frequentatissimi.

Cinque anni che hanno visto alternarsi, sulle pareti delle sale riunioni, le opere di artisti tra loro molto distanti, per stile, tecnica e storia personale. Senza limiti di genere e di linguaggio, le mostre si sono succedute nel tempo, cambiando il volto delle stanze, interagendo con il lavoro e l’attività dello studio, dialogando con la quotidianità dei visitatori.

 

Per festeggiare questo importante connubio, R&P legal ha voluto rendere omaggio al primo artista che i suoi spazi hanno ospitato: Armando Fettolini.

In cinque anni, la pittura di Fettolini si è profondamente modificata, evolvendo in una direzione di maggior astrazione, pur restando fedele a se stessa e ben riconoscibile. I suoi paesaggi di un tempo, le sue Derive occasionali – già paesaggi dell’anima, ma ancora ascrivibili a un genere pittorico figurativo – si sono mutati in campiture astratte, dove la materia gioca sempre un ruolo da protagonista, permeata, però, di un colore che ha finito con il predominare nella tavolozza dell’artista, il colore simbolico per eccellenza, grande protagonista dell’arte di tutti i tempi: il blu.

Progressivamente i paesaggi di Fettolini hanno smarrito il confine tra terra e cielo, hanno perduto la linea dell’orizzonte, si sono fatti luoghi intangibili e infiniti, spazi in cui l’elemento paesistico è relegato ad alcuni cenni simbolici o si è nascosto in piccoli dettagli che schiacciano l’occhio alla produzione passata. Lo sguardo dell’artista è andato oltre l’orizzonte, si è perso tra Whistler e Rothko, annullando i confini di un genere pittorico senza cercarne altri, vagando liberamente in un gioco sottile e convincente di pennellate materiche, costruzioni geometriche e decostruzioni visive, senza darsi alcun limite se non il proprio istinto pittorico.

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