Se il padre è ‘inaffidabile’ i figli devono essere affidati in via esclusiva alla madre
Per decidere a quale genitore devono essere affidati i figli minori, il Giudice deve operare una valutazione nell’esclusivo interesse morale e materiale della prole, escludendo l’affidamento condiviso nel caso in cui sia pregiudizievole per i minori.
L’affidamento esclusivo, ove disposto, sarà determinato non solo da un giudizio positivo sull’idoneità genitoriale del genitore affidatario, ma anche da un giudizio negativo sull’idoneità genitoriale dell’altro genitore. Secondo la Suprema Corte, ‘le capacità dei genitori di crescere ed educare il figlio nella nuova situazione determinata dalla disgregazione dell’unione, va formulato tenendo conto, in base ad elementi concreti, del modo in cui i genitori hanno precedentemente svolto i propri compiti, delle rispettive capacità di relazione affettiva, attenzione, comprensione, educazione e disponibilità ad un assiduo rapporto, nonché della personalità del genitore, delle sue consuetudini di vita e dell’ambiente sociale e familiare che è in grado di offrire al minore’.
Nel caso di specie, secondo la Corte di Cassazione (ordinanza 16738/2018) è stata, quindi, corretta la decisione del Giudice del merito di affidare la prole esclusivamente alla madre: il padre, infatti, da anni non incontrava la figlia, né provvedeva a contribuire al suo mantenimento, aveva interrotto il percorso di avvicinamento alla minore, elaborato dai servizi sociali, e aveva manifestato un atteggiamento di svalutazione nei confronti della moglie, dimostrando nel corso del giudizio ‘di non voler e sapere rinunciare al conflitto esasperato con la moglie per salvaguardare solo ed esclusivamente le proprie verità’ a discapito del benessere della figlia.
In un contesto di tal genere, l’esercizio di una responsabilità genitoriale congiunta non potrebbe che essere di grave pregiudizio per la figlia, che, ormai da tempo, risulta ben accudita e curata dalla madre.