Tassazione del trust: l’incertezza regna sovrana
La tassazione dei trust ed il relativo momento impositivo continuano ad ingenerare incertezza tra gli operatori.
L’incertezza regna sovrana anche tra i corridoi della Cassazione.
Emblematica l’antitesi tra l’ordinanza n. 1131 del 17 gennaio u.s. e l’Ordinanza 734/19, antecedente di soli due giorni.
La prima, dando atto del contrasto interpretativo sorto in ambito giurisprudenziale a seguito della reintrodotta disciplina, con riferimento alla tassazione dei vincoli di destinazione e dei trust, dell’imposta sulle successioni e donazioni, ha chiarito come l’istituzione di un vincolo di destinazione non debba essere tassata di per sé, ma unicamente nel momento in cui vi sia un effettivo incremento patrimoniale del beneficiario.
La seconda, invece, accoglieva la doglianza promossa dall’Amministrazione finanziaria avverso una decisione di merito, sull’assunto che in quest’ultima non fosse stato considerato che il presupposto dell’imposta fosse la mera costituzione di un vincolo di destinazione, non essendo prescritto che l’imponibilità dell’operazione resti subordinata al trasferimento del bene al beneficiario finale.