Update | Clausola di liquidated damages e termination del contratto. La Supreme Court inglese mette un punto fermo
La Supreme Court inglese si è di recente pronunciata nel caso Triple Point Technology, Inc c. PTT Public Company Ltd avente a oggetto l’interpretazione di una clausola di liquidated damages a seguito della risoluzione anticipata di un contratto dovuta a una serie di ritardi maturati per responsabilità del fornitore.
La decisione giunge a fare chiarezza in relazione a un punto rilevante, e conferma nuovamente che l’attenta formulazione delle clausole di liquidated damages è sempre necessaria per evitare incertezze di interpretazione che possono avere conseguenze gravi.
Il contenzioso oggetto delle decisioni
PTT (società operante nel settore Oil & Gas) aveva affidato a Triple Point la progettazione e fornitura di un software.
Il contratto prevedeva che qualora Triple Point “… fails to deliver work within the time specified and the delay has not been introduced by PTT…” sarebbe stata tenuta a corrispondere liquidated damages “… at the rate of 0.1%… of undelivered work per day of delay from the due date for delivery up to the date PTT accepts such work “.
La clausola dunque legava l’applicazione dei liquidated damages alla parte dei lavori undelivered, e prevedeva che il termine per il calcolo dei damages fosse l’accettazione da parte della committente.
A seguito di ritardi nel progetto PTT aveva risolto il contratto e chiesto il pagamento dei liquidated damages a Triple Point.
La particolare formulazione della clausola aveva ingenerato un acceso contenzioso tra le parti, perché l’intervenuta risoluzione anticipata del contratto aveva reso incerta la individuazione della parte di opere da prendere a base per il calcolo.
Le decisioni della TCC e della Corte d’Appello
In primo grado la TCC (Technology and Construction Court) aveva stabilito che PTT avesse titolo per ricevere liquidated damages calcolati fino alla data di risoluzione, indipendentemente da quale parte delle opere fosse stata “accepted“, mentre per i danni successivi alla risoluzione la committente era tenuta a provare il danno subito in base ai principi generali in materia di calcolo del risarcimento.
La Corte d’appello ha ribaltato la decisione, ritenendo che la risoluzione anticipata facesse di fatto venir meno il meccanismo dei liquidated damages, e che dunque PTT fosse tenuta a provare nella loro interezza i danni subiti, senza potersi avvalere della clausola.
La sentenza della Supreme Court
La Supreme Court ha nuovamente riformato la decisione della Corte d’Appello, riconoscendo a PTT i liquidated damages che erano stati accordati in primo grado.
La Corte in particolare ha chiarito che la formulazione dell’articolo 5.3 (“up to the date PTT accepts such work“) non dovesse essere interpretata nel senso di imporre una preventiva accettazione, bensì dovesse leggersi “up to the date (if any) PTT accepts such work“.
Pertanto, la risoluzione anticipata del contratto prima dell’accettazione di tutte le opere non vanificava il diritto di PTT ai liquidated damages maturati fino a quella data.
La posizione è stata sinteticamente riassunta “… it is ordinarily to be expected that, unless the clause clearly provides otherwise, a liquidated damages clause will apply to any period of delay in completing the work up to, but not beyond, the date of termination of the contract.”
La decisione ha messo fine all’ intenso dibattito suscitato dalla sentenza di secondo grado, che aveva di fatto svuotato di contenuto la clausola di liquidated damages, precludendo alla parte danneggiata la possibilità di avvalersi del meccanismo preventivo di liquidazione, e imponendo un onere probatorio gravoso (costituito dalla individuazione e prova rigorosa dei danni effettivamente subiti, e dalla prova che questi fossero risarcibili in quanto direttamente correlati all’inadempimento, o quantomeno astrattamente prevedibili per Triple Point).
Il caso ha evidenziato nuovamente la delicatezza e complessità dei contenziosi che possono sorgere allorquando clausole di liquidated damages presentano incertezze di formulazione e non sono ritagliate su misura sul contratto nel quale vengono inserite.